Esagerazione, tecnologia, narcisismo: gli anni ‘80 rimangono una colorata parentesi del XX secolo.
Nell’ambito della moda c’è chi parla di eccessi, chi invece di forte personalità: è il periodo dei leggins fosforescenti, delle giacche extralarge e dei capelli cotonati. E anche i gioielli, naturalmente, incarnano lo spirito di queste tendenze.
Il design dei gioielli negli anni ‘80 segue la moda (oppure la traina?) proponendo accessori sempre più grandi e più variegati nelle tinte.
Inizia il trend, oggi attualissimo, della personalizzazione. Con la collezione “Parentesi” la casa di moda Bulgari lascia una sua linea di gioielli dove ogni componente può essere interscambiato. I motivi delle varie creazioni si ispirano alle lussuose pavimentazioni delle case romane, e i clienti possono divertirsi a comporli e a combinarli fra di loro a proprio piacere.
In questi anni i colori diventano importanti: ecco quindi che si riscoprono gemme dimenticate, come i topazi, l’olivina, gli zaffiri e i diamanti in tinte rarissime.
Gli anni ‘80 si dimostrano un periodo di sperimentazione, in cui anche nel design dei gioielli non si ha paura a osare. La stravaganza funziona, perché in contemporanea all’esplodere di questa nuova tendenza inizia a crescere l’interesse della clientela giapponese per i gioielli prodotti in occidente.
Se all’inizio del decennio la gioielleria era stata dimenticata, complici gli strascichi delle ristrettezze della guerra, alla fine degli anni ‘80 non è più così. Non appena si percepiscono i venti di crescita economica anche l’interesse per i gioielli rinizia ad apparire.
Dall’austerità si passa alle tinte sgargianti e ai grandi volumi: non si ha più timore di mostrare il proprio benessere. Il risultato? Dei gioielli dal design eccentrico e con personalità, che ancora oggi continuano a ispirare e influenzare l’arte della gioielleria italiana.
Troverete infatti questi richiami anche nelle più moderne creazioni di Jeanne Laumier, dove ogni dettaglio non è mai lasciato al caso. Perché alla base di tutti i pezzi della collezione c’è sempre lo studio approfondito della materia, unito alla creatività e alla voglia di innovare.